Questioni di veduta. Le connesse relazioni di Michelangelo Pistoletto agli specchi
Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) è uno dei massimi esponenti della contemporaneità. Artista italiano di fama internazionale, ha attraversato il Movimento dell’Arte Povera di fine anni sessanta e ai nostri giorni continua a evolvere nella sua ricerca nella totale autonomia dei linguaggi.
Lo specchio è base di molti suoi studi dedicati alle performance e al concetto di infinito. Le attività si ispirano ad analisi compiute sugli autoritratti e sulla fotografia. In pratica ricava lastre di vetro da superfici metalliche e modella opere aperte senza limiti di spazio e tempo. Il pubblico prende parte all’azione. La tecnica esplora i valori estetici e i significati di uno strumento simbolo e anti-simbolo di epoche e periodi storici differenti.
È un esempio Divisione Moltiplicazione dello Specchio. Bianco-Nero scacchiera (1979), parte di un progetto iniziato nel 1978 dove Michelangelo Pistoletto traccia linee e tagli. Il visitatore è invitato a una rappresentazione, inserito in una oscillazione, suddiviso tra una proiezione e una introiezione di un momento in un preciso contesto. Il fine è collegare un percorso illusorio a una frammentazione reale. Lo scopo è stabilire una interazione tra un Io/Dio e un fare artigiano; completare il lavoro di un soggetto (padre/artista), tramite un oggetto (figlio/opera), nell’uso e costruzione di un valore unico comune a tutti (arte).
Per semplicità si può fare riferimento alla tradizione pittorica rinascimentale italiana. Michelangelo Buonarroti (Caprese, 1475 – Roma, 1564), attorno agli anni dieci del Cinquecento realizza La volta della Cappella Sistina a Città del Vaticano. Dal ciclo degli affreschi, nelle storie centrali, si scorge La creazione di Adamo (1511 circa). La raffigurazione mostra un leggero esperimento di passaggio tra un padre (eterno) e un ragazzo, figlio e uomo, modello di ambizione e di elevazione ideale tra creatore e creato. Si tratta di una delle immagini più celebri, discusse e conosciute dell’occidente, ripresentate in ogni ambito della comunicazione dai tempi della riproducibilità in poi.
Michelangelo Pistoletto, dal canto suo, si lascia ispirare dalla classicità. Non sviluppa un lavoro da venerare, ma cerca di ridefinire un canone attraverso una forma democratica. Abbandona la distanza tra chi dà l’origine e chi la contempla; crea un discorso di parità che si attiva nell’artificio dello specchio, punto d’unione, riflesso e riflessione di sé, con sé, per sé, tra sé e gli altri.
Articolo di Amalia Temperini
Michelangelo Pistoletto | Divisione Moltiplicazione dello Specchio. Bianco-Nero scacchiera | 1979, specchio, legno,150×150 cm (4 elementi), ph. Gino Di Paolo | Courtesy of Fondazione Menegaz
Michelangelo Pistoletto | Divisione Moltiplicazione dello Specchio. Bianco-Nero scacchiera | 1979, veduta
mostra Mario Sironi e le Arti Povere a cura di A. Braciati, Fondazione Malvina Menegaz – Castelbasso, 2017
– ph Gino Di Paolo
Fonti:
A. Bruciati, Mario Sironi e le Arti Povere (mostra e catalogo a cura di), Silvana Editoriale, Milano, 2017.
G. Celant, Arte Povera, Giunti Editore, Firenze, 2012.
G. Celant, Arte povera. Storia e storie, Mondadori Electa, Milano, 2011.
M. Mirolla, G. Zucconi, Arte del Novecento. 1945-2001 a cura di R. Scimieri, Mondadori Università, Milano, 2002.
Articoli:
L. Cherubini, Michelangelo Pistoletto, FlashArt Italia, n. 294, Giugno 2011.
Youtube:
Michelangelo Pistoletto – mirror smashing at London Contemporary Music Festival
Michelangelo Pistoletto solo show GALLERIA CONTINUA / San Gimignano
Michelangelo Buonarroti, Cappella Sistina
La volta della Cappella Sistina (storie centrali)

