L’analisi dei dati è fondamentale per una strategia di web marketing che tenga realmente conto degli utenti di un sito internet o di una pagina su Facebook
Analisi dei dati di un sito internet o di una pagina sui social media. Fino a qualche anno fa, diciamolo senza presunzione, era praticamente impossibile sapere se una campagna di comunicazione riusciva davvero a dare i frutti che speravamo. L’unico vero indicatore erano le vendite: se l’affissione funzionava il negozio si riempiva (e quindi la campagna andava bene).
Non che oggi le vendite non siano importanti tanto quanto ieri. Ma oggi possiamo conoscere il nostro pubblico per vendere di più. E fare in modo che il sito internet sia costruito in base ad esso. Il sito internet, da primo strumento, diventa l’ultimo.
I nuovi media ci mettono a disposizione centinaia di dati.
Gli Insights di Facebook sono i dati che Facebook ci restituisce quando gestiamo una Pagina. Questa è la schermata che otteniamo nel “cruscotto” degli Insights.

Ma i dati che ci consente di analizzare Facebook sono molti di più. Cliccando su “Esporta Dati”, inserendo l’intervallo di date a cui siamo interessati, possiamo scaricare in Excel in formato .xls oppure in formato .csv i seguenti dati:
- Dati della pagina, ovvero le metriche principali della Pagina per interazioni, provenienza dei “Mi piace” e dettagli sul pubblico;
- Dati dei post, ovvero le metriche principali dei post per copertura, visualizzazioni e commenti;
- Dati dei video, ovvero le metriche principali dei video, comprese visualizzazioni, visualizzazioni uniche, visualizzazioni a pagamento e visualizzazioni organiche.

In numeri, solo per i dati della pagina: 140 metriche principali e poi 71 ulteriori raggruppamenti di metriche tra cui citiamo:
- metriche relative al numero quotidiano di persone che hanno messo “Mi piace” alla Pagina, suddiviso per i punti più comuni da cui si può compiere questa azione;
- metriche relative al numero di persone al giorno, alla settimana e nei 28 giorni che la Pagina ha raggiunto, suddiviso per il numero di volte in cui tali persone hanno visualizzato un contenuto qualsiasi relativo;
- metriche relative al numero di persone che parlano della Pagina suddivise per tipo di notizia, al giorno, alla settimana, nei 28 giorni;
- metriche relative al numero di clic su uno dei contenuti, per tipo (sempre al giorno, alla settimana, nei 28 giorni);
- metriche relative al sesso, all’età, al Paese, alla città, alla lingua degli utenti della pagina;
- dati relativi ai TAB (es foto, post, profilo, timeline) ovvero dove cliccano gli utenti della pagina;
- dati relativi alla provenienza dei click pagina;
- dati relativi agli utenti che si registrano nelle vicinanze dell’attività;
- ecc ecc.
E poi c’è l’analisi del sito Web grazie agli Analytics di Google. Per ottenere i dati occorre avere innanzittuto un account Google e poi associarlo al sito internet che si vuole analizzare. Si otterranno anche qui centinaia di dati che ci consentono di conoscere cosa fa l’utente quando entra nel nostro sito, cosa legge, dove clicca, quanto tempo rimane in una pagina, da dove ci arriva, da quale dispositivo si collega.
Questi dati si uniscono a quelli che ci provengono da Facebook, Linkedin, Google, solo per citare i principali, quando facciamo campagne a pagamento.
Possiamo conoscere tutto degli utenti. Questa è la grande differenza tra il passato e il presente.
Possiamo tracciare tutto, anche quante persone sono entrate nella pagina di iscrizione ad una newsletter ma non hanno lasciato i dati. Sappiamo quante persone hanno effettuato un ordine perché ci arriva una mail ma, se analizziamo i dati, possiamo sapere anche quanto persone hanno effettuato tutti i passaggi per arrivare al “carrello” ma non hanno finalizzato l’ordine.
Da un punto di vista strategico tutte queste potenzialità sono eccezionali. Ci consentono di effettuare prove (perché non c’è una soluzione unica per catturare gli utenti) e soprattutto di verificarle. Non basta sapere quanti Mi piace in più una pagina ha avuto, serve sapere chi sono gli utenti, quali contenuti piacciono di più, come reagiscono ad un post rispetto ad un altro, quali commenti lasciano, cosa fanno rispetto al sito internet e all’obiettivo che ci poniamo.
Il sito internet, lo capiamo bene, può essere l’ultima cosa a cui pensare o comunque non l’unica. Ci si arriva ma prima si deve conoscere l’utenza. I social media possono aiutarci ma l’interpretazione e la semplificazione dei dati è di fondamentale importanza. Altrimenti, ciò che rimane, è una Pagina Facebook i cui post generano sempre meno Like, un sito internet fermo, una comunicazione affannata e noiosa.
Sappiamo davvero rispondere alle domande:
- quello che scrivo interessa?
- le foto che faccio colpiscono?
- vendo?
- vengo contattato?
- l’investimento pubblicitario è stato completamente ripagato?
- chi è il mio pubblico?
- quante persone hanno cliccato mi piace dopo una fiera o un evento?

